La valle del torrente Pessola, aspra e selvaggia, nell'appennino parmense, è famosa per le sue cascate, ma nasconde anche tanti altri tesori. Si apre sulla destra orografica una piccola valle percorsa da tre rii, per la maggior parte dell'anno in secca, che introducono in un appartato bacino idrografico, una specie di piccolo mondo dimenticato ma ricco di cose curiose da esplorare. Appena imboccata la valle, Il torrente si divide in due: il ramo principale sulla destra si chiama Ricodalle, e mi riprometto di esplorarlo quanto prima, l'altro torrentello sulla sinistra prende il nome di Rio del Poggio, che a sua volta si suddivide in un altro torrente, il Rio della Selva. Ricodalle è anche il nome di un gruppo di case che si trova a metà della valle. Nonostante questi torrenti, di acqua comunque se ne vede ben poca ! All'imboccatura sulla sinistra si presentano subito delle caratteristiche pareti rocciose di arenaria molto grossolana, costellata nella parte superiore da pietre tondeggianti molto particolari e curiose. Inoltrandosi nella valle, costeggiando prati e boschi, verso il fondo del torrente si arriva invece ad un'ampia zona di calanchi molto scenografici. Nel suo ultimo tratto il torrente scorre letteralmente nel fango, dove le argille messe a nudo dall'erosione presentano colori molto belli. E' una zona praticamente sconosciuta, solitaria, caotica, dove si tocca con mano l'entropia della natura, ma molto suggestiva, naturalmente se vi piacciono le terre aspre e selvaggie. La zona è molto interessante soprattutto dal punto di vista geologico, ed i calanchi con le loro argille striate assumono delle bellissime colorazioni quando sono bagnati, dopo la pioggia. Questa piccola valle è attraversata da una piccola e dissestata stradina sterrata che prosegue in direzione della strada che collega Solignano con Varano, aggirando un monte che sulla carta topografica porta il nome di "Castello di Fosio", per il resto non vi sono sentieri per raggiungere le zone di interesse ed esplorare la valle..